I Salon sono la nuova frontiera dello shopping di lusso più estremo. Si tratta di negozi particolari, luoghi esperienziali in cui solo i VIC (Very Important Client), invitati su appuntamento, possono entrare. Tutto è realizzato su misura per questa clientela alto spendente e prestigiosa. Si tratta di un nuovo retail concept, che punta a sconvolgere il linguaggio e l'esperienza convenzionale di una boutique. Del resto il target dei Vic rappresenta il consumatore più ambito dai brand di lusso: si tratta della fascia di clienti che rappresenta l’1% della popolazione mondiale e che tuttavia detiene gran parte della ricchezza mondiale: persone facoltose di tutto il mondo e di tutte le età, dai baby boomer alla Gen Z.
Spesso i Salon non hanno vetrine o sono oscurate: sin dalla porta d'ingresso chi entra accede a qualcosa di esclusivo. Gucci Salon è stato inaugurato a Melrose Place a West Hollywood e successivamente in Giappone, presso il suo flagship store Namiki a Ginza, Tokyo. E si prevedono spazi a Londra, New York, Parigi, Milano, Dubai, Hong Kong, Shanghai e Taipei nel corso del 2023 e 2024. Dentro offerte esclusive, esposizione di artigianato, personalizzazione e unicità.
Dopo gli esperimenti ben riusciti nei department store SKP di Pechino e Plaza 66 di Shanghai, Chanel ha puntato su due nuove location: Guangzhou e Shenzhen. In quest’ultima, il Salon Chanel si trova nel centro commerciale MixC, dove già vi è anche la boutique aperta al pubblico, come spiega l'esperta Federica Caiazzo in Moda in Cina. Shenzhen è la nuova capitale del lusso cinese, è considerata al pari della Silicon Valley. Lo scorso dicembre 2022, Rénmín Rìbào - Il Quotidiano del Popolo della Repubblica Popolare Cinese - ha riportato che il valore della sola industria del lusso dentro Shenzhen – comprensiva di abbigliamento, orologi, eyewear, arredamento, pelletteria e gioielleria – ammonta a quasi 140 miliardi di dollari. È per questo che Chanel, nel suo Salon di Shanghai, non ha avuto neppure bisogno di apporre l’insegna col logo. Piuttosto, la clientela leggerà soltanto “31 Cambon”: una scelta strategica, che rimanda ovviamente al celebre indirizzo parigino e che vuole mandare fuori pista chi in una boutique entrerebbe per acquistare un profumo e non un abito haute couture.
Curiosità: sulla piattaforma social cinese Xiaohongshu, i Salon Chanel sono stati chiamati “Little Black Rooms”: un riferimento al famoso Little Black Dress, il tubino nero di Mademoiselle Gambrielle, che vuole però alludere metaforicamente all’aspetto promiscuo dei Salon dall’esterno. L’esclusività dell’esperienza shopping è fondante: nei Salon Chanel sarà possibile conoscere le collezioni in prima persona, pre-ordinare i capi in esclusiva, e addirittura come scrive luxus-plus.com anche organizzare feste di compleanno tra pochi intimi. Un’opportunità straordinaria per Chanel, che trae quasi il 50% dei suoi profitti dal mercato asiatico.
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